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MENO PROTESI: SEGNALE DI PROGRESSO?
mar 04 giu, 2019

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Dottor Giovanni Pietro Casali sul tema in oggetto

Il Presidente: Dott. Ottavio Di Stefano


MENO PROTESI: segnale di progresso?

L'articolo che allego interessa solo in parte l'enorme platea delle patologie degenerative croniche dell'apparato locomotore, infatti il capitolo artrite riguarda il 4-5 % delle patologie articolari croniche, mentre l'artrosi imperversa in tutta la popolazione umana, in uguale misura nei paesi sottosviluppati come nella società più evolute e più tecnologiche. Anzi i popoli asiatici e quelli a pelle nera hanno negli anni modificato la loro postura e possono permettersi di stare col busto in flessione per diverse ore al giorno senza grossi problemi, mentre l'evoluta razza bianca rischia sempre di "bloccarsi"!   
Meno protesi come successo della medicina reumatica e come segno di progresso nell’utilizzo dei nuovi farmaci che frenano l'infiammazione articolare? Nell'articolo sembra certificato proprio questo successo della medicina.
Quindi meno protesi significa successo della medicina?
Perchè allora in campo artrosico il "successo delle strategie di cura" è amplificato nei Congressi dal continuo e significativo aumento delle protesi impiantate? E' proprio motivo di orgoglio certificare questo "successo" che spesso è la diretta conseguenza del fallimento delle terapie del dolore con aumento esponenziale della cronicità e dell'invalidità. Forse la rivoluzione capace di scardinare le regole che ora dominano il mercato sanitario e che gestiscono in senso affaristico proprio questa cronicità è alla portata del mmg e va gestita proprio dal mmg sul territorio. Se il dolore cronico esce dall'ambulatorio del mmg rischia di tornarvi ancora più cronico e più invalido: il dolore cronico deve essere gestito sul territorio, soprattutto indagando e aiutando il paziente quando il dolore recidiva e la postura scorretta comincia ad agire. Passando da terapia sintomatica a terapia sintomatica, da consulto in consulto, da immagine a immagine (Rmn), il dolore cronico si struttura, cambia le "curve", distrugge il gioco articolare e diventa di competenza chirurgica.

icon MENO PROTESI COME SEGNO DI CIVILTA