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RICEVIAMO DA UN GRUPPO DI MEDICI ED ODONTOIATRI LIBERI PROFESSIONISTI DESIDEROSI DI ADERIRE ALLA CAMPAGNA VACCINALE CONTRO IL COVID-19
mer 03 feb, 2021

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un gruppo di oltre 2.700 Medici ed Odontoiatri liberi professionisti desiderosi di aderire alla campagna vaccinale contro il Covid-19

Il Presidente: Dott. Ottavio Di Stefano


Ill.mo Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO)
Dott. Filippo Anelli
Ill.mi Presidenti degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri

Loro indirizzi, li’ 1/2/2021

Ill. mi,
Siamo un gruppo in crescita, attualmente di oltre 2700 medici ed odontoiatri liberi professionisti desiderosi di aderire alla campagna vaccinale contro il Covid-19.

Da settimane, constatata la nostra esclusione dalla fascia prioritaria, abbiamo lamentato l’iniquità della situazione, incontrando il favore ed il supporto della maggior parte di voi illustrissimi Presidenti.

Dopo innumerevoli segnalazioni e sollecitazioni in molte regioni sono state emanate specifiche delibere di inclusione, cui però purtroppo è seguita una fattiva erogazione solo in poche sedi, spesso con disomogeneità di distribuzione anche nell’ambito della stessa regione, quando non addirittura tra diverse aziende sanitarie nello stesso territorio provinciale.

Si evince quindi una totale disomogeneità nella programmazione della distribuzione delle dosi di vaccino ad oggi disponibili.

Siamo ben consci del fatto che la difficoltà attuale sia rappresentata dallo scarso approvvigionamento.

Sottolineiamo che da medici e prima ancora da cittadini non possiamo che condividere la priorità data al personale sanitario e anche non strettamente sanitario ma di fatto operante in reparti a rischio.

Tuttavia è un fatto, chiaramente emerso in molte realtà su tutto il territorio nazionale, e da molti di Voi pubblicamente denunciato, che sia stato erogato prioritariamente il vaccino anche a figure di ogni tipo, certamente meno esposte (personale amministrativo di strutture territoriali afferenti al SSN, studenti di Medicina anche dei primi anni pertanto senza accesso alle strutture sanitarie, fisioterapisti, psicologi, volontari … solo per fare alcuni esempi, ma potremmo continuare a lungo) per non parlare delle vergognose somministrazioni per favoritismo tristemente giustificate con la necessità di evitarne lo spreco.

Immaginiamo possiate ben comprendere la nostra indignazione e frustrazione di fronte ad uno scenario così pietoso.

La strategia su cui si basa il piano vaccinale sanitario nazionale tende a mettere in sicurezza prima di tutto il personale sanitario onde scongiurare quanto purtroppo già avvenuto in passato, ossia che i luoghi di cura possano trasformarsi in un rischio per la popolazione afferente.

Tuttavia Il fattore di inclusione sembra essere stato solo ed esclusivamente un rapporto di qualsivoglia tipo con la sanità pubblica/convenzionata, e non certamente la quantificazione del rischio di esposizione al virus e di diffusione del contagio.

Riteniamo di far parte a pieno titolo della fascia prioritaria, o altrimenti prima linea, per richiamare la definizione del piano strategico redatto dal Ministero della Salute: il medico e l’odontoiatra restano tali indipendentemente dal fatto che esercitino la propria professione senza rapporti di dipendenza con il SSN.

Non comprendiamo come e perché il nostro “rischio” valga meno di quello di colleghi, a parità di branca, operanti come specialisti ambulatoriali o a vario titolo in collaborazione con il SSN. Quale sarebbe il discriminante?

Peraltro ricordiamo anche che per tanti, troppi mesi il SSN ha sospeso l’erogazione di qualsivoglia tipologia di prestazione che non avesse i caratteri dell’urgenza/emergenza, come se tutte le altre patologie fossero di colpo sparite al cospetto del COVID-19.

Se c’è stata continuità nell‘assistenza molto è dovuto all’attività, mai interrotta, di medici ed odontoiatri in libera professione.

Non ce ne facciamo un vanto.

Pur spaventati e spesso disorientati abbiamo tutti continuato a fare il nostro lavoro, onorando la scelta della professione ed assumendocene i rischi.

Siamo veramente basiti oltre che indignati da questa indecorosa disparità di trattamento e riteniamo pertanto che sia oltremodo urgente una pianificazione e ridistribuzione delle risorse attuali che tenga conto del rischio di esposizione prima dell’appartenenza a qualsivoglia tipologia di struttura.

Allo stato attuale mentre in alcune regioni, ad esempio la Campania, sembra che ci si appresti a completare le vaccinazioni dei medici ed odontoiatri liberi professionisti in fascia 1 prima di procedere con le categorie successive, in altre come il Lazio alcune ASL sembrano non aver nemmeno recepito l’ordinanza regionale di inclusione, in Veneto siamo al corrente delle ripetute sollecitazioni da parte della Federazione degli Ordini all’Assessorato regionale, in Lombardia si parla di una fascia 1-bis che, forse, sarà completata nelle prime settimane di Marzo. Questo solo per citare alcuni esempi.

Abbiamo atteso pazientemente, ma la misura è colma.

Vi chiediamo pertanto di farvi nuovamente portavoce delle nostre esigenze.

L’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri è l’organo cui apparteniamo e da cui ci aspettiamo di essere tutelati in tutte le sedi.

Vi chiediamo pertanto di pretendere con assoluta fermezza, con le autorità sanitarie regionali e provinciali di competenza, che all’arrivo delle nuove dosi, previsto come sembra per la prossima settimana a partire dal 5/2/21, sia prima di tutto completata l’estensione ai medici liberi professionisti ed odontoiatri prima che ad ogni altra categoria, questo in tutta Italia ove ovviamente non si sia già provveduto.

Nel Paese dei “furbi” e dei raccomandati c’è stata una vergognosa inclusione di soggetti ben poco a rischio, siamo sicuri che di questo siate indignati quanto noi.

Vi chiediamo per questo anche di esigere un resoconto dettagliato, in tutte le province, delle dosi di vaccino erogate e qualora necessario di attivare le procedure per le indagini del caso da parte delle Procure e dei NAS di competenza, come peraltro già avvenuto in diverse sedi in Italia (es. Sicilia, Sardegna, Molise).

Non è più tollerabile avallare questo tipo di situazioni, e non è corretto che restino impunite.

Fiduciosi nel Vostro operato, attendiamo cortese e tempestivo riscontro e porgiamo cordiali saluti.
In rappresentanza di tutti i colleghi aderenti all’iniziativa, di cui ci riserviamo di fornire le generalità ove d’uopo.
In fede

Seguono firme