Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Dottor Giovanni Pietro Casali sul tema in oggetto
Il Presidente: Dott. Ottavio Di Stefano
SCOLIOSI: DEGENERATIVA O ADOLESCENZIALE E' SEMPRE UN DISATRO STRUTTURALE CHE PEGGIORA NEGLI ANNI
Allego questo “studio longitudinale di coorte giapponese” pubblicato da ISICO, che dimostra l’esiguità degli studi su questi argomenti a livello internazionale e ciò è legato alla complessità di questi studi. Il lavoro è durato 30 anni e ha dimostrato che le scoliosi evolvono, sempre.
MESSAGGIO: ogni disallineamento della colonna va approcciato nel tempo con la semplice “osservazione”, ma quando bisognerebbe partire ad osservare come è la schiena? Sicuramente in epoca di sviluppo ( verso i 14 anni) e poi dopo i 50 anni, questi potrebbero essere momenti ideali per allertare il paziente sui rischi posturali che corre e stimolarlo a “variare la postura con esercizio e spinte ergonomiche” utilizzando metodiche innocue e veloci come la Spinometria, la Termografia di Superficie e la Baropodometria (tutte gestibili da tecnici addestrati).
Ma per ora tutto ciò è impensabile, le attenzioni Sanitarie sono tutte puntate su Covid e Vaccini e la schiena e gli arti possono tranquillamente degenerare…
Anche la Medicina va secondo le “mode” e la “prevenzione” sembra una moda desueta, sempre proclamata e auspicata nei Consessi Scientifici, ma poi relegata nel dimenticatoio a favore di una medicalizzazione galoppante.
La perdita in altezza negli adulti con patologie degenerative del rachide lombare
Shimizu M, BMC Musculoskeletal Disorders, 2020
La perdita di centimetri in altezza rientra tra i processi fisiologici di invecchiamento e avviene in tutti i soggetti oltre i 50 anni di età. Nonostante siano stati condotti numerosi studi sull’argomento, il primo con un follow-up a lungo termine (oltre 30 anni) è stato pubblicato solo nel 2020. Si tratta di uno studio longitudinale di coorte che ha indagato la perdita in altezza di una popolazione con deformità spinale dell’adulto. Cinquantatre adulti giapponesi con età media di 44 anni sono stati valutati al baseline e a distanza di 34 anni (ovvero ad un’età media di 78 anni). Tutti i soggetti presentavano degenerazioni a livello del rachide lombare: in alcuni è stata riscontrata una spondilosi degenerativa e in altri scoliosi lombare degenerativa. Al follow-up la perdita media in altezza è stata di 3.8 cm ed era correlata in entrambi i sessi ai cambiamenti dei parametri pelvici, inclusi incidenza pelvica – lordosi lombare, inclinazione pelvica ed asse sagittale verticale. Le donne e i soggetti con scoliosi lombare degenerativa presentavano una maggiore perdita in altezza rispetto, rispettivamente, agli uomini e ai soggetti senza scoliosi.
Gli autori hanno concluso che la perdita in altezza, per quanto fisiologica nell’intera popolazione, potrebbe essere considerata un parametro da valutare attentamente negli adulti per identificare precocemente la presenza di disallineamenti vertebrali, in particolar modo di scoliosi lombare degenerativa.
Adult spinal deformity and its relationship with height loss: a 34-year longitudinal cohort study.
Mutsuya Shimizu, Tetsuya Kobayashi, Hisashi Chiba, Issei Senoo, Hiroshi Ito, Keisuke Matsukura, Senri Saito.
BMC Musculoskelet Disord. 2020 Jul 1;21(1):422. doi: 10.1186/s12891-020-03464-2.
Considerazioni personali
Invecchiando la gente si storta, se era già storta prima, sicuramente peggiora e si storta ancora di più!
Nell’immaginario collettivo le ossa sono dure, quindi indeformabili: balle, le ossa appaiono dure al tatto, ma sono strutture plastiche, quindi deformabili, servono solo tempo ( qualche anno) e forze posturali scorrette che agiscono come potenti elastici che tirano le strutture articolari ossee spostandole (degenerazione) da dove la natura le aveva correttamente posizionate.
La Medicina non pone attenzione se un fianco è su e l’altro giù, idem per le spalle, non guarda le curve della colonna o la forma più o meno “piegata” delle gambe: si limita a fare una lastra dove il paziente segna col dito che gli fa male.
Il disastro degenerativo comincia proprio qui: col dolore persistente e con indagini che al massimo segnalano “artrosi”.
La degenerazione strutturale intanto procede e le persone si accorciano, le ginocchia aumentano le loro curve, la schiena si piega in avanti, il dolore diventa cronico, il sistema motorio crolla tra dolori e scricchiolii vari, si diventa inabili, poi invalidi e alla fine fragili e si finisce nelle "Case per Cronici" che il nostro Governo sta proponendo su tutto il territorio nazionale (PNRR).
Ma la vecchiaia, per i nostri Governanti, ha ancora le stesse sembianze della strega delle fiabe per bambini: con la gobba, storta, faccia butterata, naso enorme e bozzuto, ginocchia storte che la costringono a spostarsi utilizzando un bastone (montascale ora erogato dallo Stato)?
La scoliosi degenerativa è un modo elegante per descrivere una colonna storta e di conseguenza anche accorciata: basta descrivere un problema in modo corretto e forbito per risolverlo?
Ma la scoliosi, degenerativa o infantile poco importa, si ferma o evolve? Evolve, evolve sempre nel tempo, creando scompiglio, degenerazione nelle curve, gli ammortizzatori naturali della schiena. Provate a guidare una macchina con ammortizzatori che non funzionano: impossibile! Ebbene per la schiena è lo stesso: per la macchina si va dal meccanico e il problema è risolto.
Per la schiena si va dai Super Specialisti (SS) che con piastre, barre metalliche, viti, filo di ferro e chiodi riparano le articolazioni usurate, lasciando il problema posturale scorretto libero di agire nel tempo a suo piacimento su articolazioni più o meno vicine, in un orrendo e perverso gioco posturale al massacro "articolare".
Basterebbe un pò più di attenzione posturale durante lo sviluppo e quando si invecchia e questa attenzione si chiama prevenzione, ma poichè la prevenzione va attuata da figure tecniche, i Super Specialisti non gradiscono la cosa (temono di perdere i casi clinici interessanti!) e allora tutto deve procedere "naturalmente", con la gente che si storta sempre di più tra dolori cronici nelle sedi più recondite.
Dr. Giovanni Pietro Casali (MMG/fisiatra posturale)