I giorni degli eroi sono già un ricordo, romantico, strappa lacrime. Da guardare con occhi lucidi nei video che girano in rete.
E adesso che qualcuno si illude che il Corona sia domato, passato, ricomincia la grottesca messa in scena della politica.
Non è successo niente.
Ci siamo illusi che la lezione di COVID 19 avrebbe cambiato la storia?
Nessuno ascolta e discute le proposte. Da queste pagine le abbiamo lanciate con appelli e documenti. Qualcuno vi ha posto attenzione? Qualcuno ha risposto? Erano sbagliate? Ditecelo. Proponete alternative.
Con le eccezioni, rare, ma importanti, del tavolo di coordinamento (cabina di regia) e del tavolo delle cure primarie istituiti da ATS Brescia anche su sollecitazione di questo Ordine.
Ma ci sarà pure un posto, ad altri ed alti livelli, dove qualcuno pensa al domani, al dopodomani?
Intano a Bergamo l’ATS incarica un avvocato di verificare "eventuali responsabilità nella gestione dell'emergenza" nel comportamento dei medici di medicina generale nei giorni caldi del Covid 19. Meglio portarsi avanti non si sa mai.
A Bergamo dal 21 febbraio 2020 ad oggi, mentre scrivo, si sono ammalati 150 Medici di Medicina Generale e 6 sono morti.
Qualcuno di noi non è stato all’altezza, non ha studiato, si è nascosto dietro la voce anonima della segreteria telefonica? Si. Pochi e poveretti e purtroppo fanno notizia.
Ma la stragrande maggioranza, senza mezzi e, letteralmente, a mani nude si è presa cura dei malati. 10-20-30 tutti a casa con la febbre e molti con la polmonite, e, udite udite, senza di loro l’ospedale, nonostante l’impegno fino allo stremo dei colleghi ospedalieri, non avrebbe retto.
E noi?
Dobbiamo rispondere a questa domanda semplice che mi è stata fatta in questi giorni: “Da lunedì quando qualcuno mi telefonerà che ha la febbre dove lo mando, cosa faccio?”.
Non noi, ma le istituzioni dovrebbero dare risposte operative e rapide, urgenti, se non vogliamo che la mitigazione delle misure restrittive si associ ad una ripresa dell’epidemia.
Noi dobbiamo, con testarda determinazione, perseverare nel fare proposte sulle poche, solide basi della letteratura.
1. Tutti i nuovi casi sospetti devono ricevere una diagnosi pressoché di certezza, entro tre giorni, e devono essere isolati
(Institutional, not home-based, isolation could contain the COVID-19 outbreak; The Lancet 29 aprile) (Ten Weeks to Crush the Curve; N Engl J Med 23 Aprile 2020) (Modelling the COVID-19 epidemic and implementation of population-wide interventions in Italy; Nature Medicine 22 Aprile 2020)
L’accertamento diagnostico e il tracciamento dei contatti deve essere rapido, anche con l’ausilio di supporti telematici (app). “Gli unici approcci attualmente disponibili per fermare l'epidemia sono quelli del controllo classico dell'epidemia stessa, come l'isolamento del caso, la tracciabilità dei contatti e la quarantena, l'allontanamento fisico e le misure igieniche”.
(Quantifying SARS-CoV-2 transmission suggests epidemic control with digital contact tracing; Science 30. Marzo 2020) (Coronavirus disease 2019 [COVID-19]: Epidemiology, virology, clinical features, diagnosis, and prevention. Risk of transmission; This topic last updated: Apr 30, 2020 UpToDate)
E questo riguarda tutti i nuovi casi, adulti e bambini, ospiti di RSA e RSD.
2. Stratificazione del rischio e indicazione del setting di cura appropriato (domicilio, struttura intermedia, ospedale)
(Mild or Moderate Covid-19 Rajesh T. et al. NEJM 24 Aprile 2020) (COVID-19 rapid guideline: managing suspected or confirmed pneumonia in adults in the community NICE guideline [NG165] Published date: 03 April 2020 Last updated 23 April 2020) (Coronavirus disease 2019 [COVID-19]: Epidemiology, virology, clinical features, diagnosis, and prevention. Risk factors for severe illness; This topic last updated: Apr 30, 2020 UpToDate)
Proviamo quindi ad immaginare un percorso.
Vi sono, per altro, iniziative analoghe in fieri in altre provincie (Milano, Cremona per es.) e se ne discute a livello di Federazione Regionale degli Ordini Lombardi.
E’ un’ipotesi e ben venga il confronto con altre proposte.
Al primo Maggio 2020 i dati, che sappiamo tutti scontano limiti di attendibilità epidemiologica, indicano che i nuovi casi a Brescia (riferiti a ATS Brescia, ATS della Montagna RSA e RSD) sono stati 59.
E’ allora improponibile, con questi numeri, che si identifichi un numero adeguato, con dislocazione topografica strategica, di strutture dedicate ambulatoriali dove uno specialista (sia esso infettivologo o internista o pneumologo che ha acquisto sul campo esperienza nella cura di pazienti COVID 19) affiancato da adeguato supporto di altre professioni sanitarie e possibilità diagnostiche, attui, in collaborazione con la medicina del territorio, quello che da sempre in medicina è il cardine dei passi successivi: la diagnosi?
Passi successivi sono: la stratificazione del rischio e quindi l’indicazione delle modalità di isolamento del paziente, il setting di cura appropriato, il follow up e il tracciamento dei contatti.
Tutta la letteratura, ribadiamo, è concorde che questo sia l’unico mezzo davvero efficace, consentendo misure di distanziamento sociale anche meno restrittive, per evitare la ripresa della diffusione epidemica.
Ed ancora è improponibile che i medici (MMG, PDF, Ospedalieri), le professioni sanitarie coinvolte, le direzioni sanitarie, si mettano intorno ad un tavolo e definiscano indicazioni e criteri comuni ed omogenei?
E’ tutto facile, semplice? No, per niente. C ‘è tanto altro da fare?
Quali le strutture intermedie? Dove e come realizzare le aree COVID ospedaliere?
Quali misure in termini strutturali e di risorse umane implementare fin da ora, come promesso, nella medicina del territorio e dell’ospedale? Quali strumenti di integrazione, vera ed efficacie, fra i vari ambiti attuabili, come promesso, fin da ora? E la sburocratizzazione fin da ora?
Definizione ulteriore delle modalità di riammissione al lavoro?
Confidiamo nell’avvio dello studio epidemiologico basato sulla ricerca sierologica degli anticorpi del tutto utile per la programmazione di futuri interventi, ma la diagnosi su ogni nuovo caso, le misure di isolamento e la ricerca dei contatti non possono aspettare.
Come è ovvio nessuno può pretendere di avere tutte le risposte, e tanto meno noi, e per questo riproponiamo ed auspichiamo vivamente la partecipazione al dibattito.
“…Io credo che questa crisi, per molti aspetti più profonda e con risvolti di gran lunga più intensi, abbia molte cose da insegnarci: l’importanza delle scienza, il ruolo strategico del settore pubblico e la necessità di azioni collettive; le conseguenze disastrose delle diseguaglianze e della negazione dell’accesso all’assistenza sanitaria come diritto umano fondamentale “(Joseph Eugene Stiglitz in Robinson La Repubblica Venerdì, 1 maggio 2020).
Questi sono i principi, cui continuo a credere, e continuerò a credere fortemente dentro e dopo “i giorni bui”.
Sono le ragioni costitutive del nostro Servizio Sanitario Nazionale e il senso vero del nostro lavoro.
“Sii sempre come il mare che infrangendosi contro gli scogli, trova sempre la forza per riprovarci.”
Ottavio Di Stefano
4 maggio 2020