Nel settembre 2023, i direttori delle principali riviste mediche mondiali, dal NEJM, al Lancet, al BMJ, al JAMA e molte altre di tutto il mondo, sottoscrivevano un appello: “Ridurre il rischio di guerra nucleare. Il ruolo dei professionisti della salute”. I direttori richiamavano la decisione del Bullettin of the Atomic Scientists di spostare innanzi le lancette del “Doomsday Clock”, l’orologio del giorno del Giudizio, fino a novanta secondi alla mezzanotte.
Nell’agosto 2022, il segretario delle Nazioni Unite Antonio Gutierrez, ammoniva che il mondo è “esposto al pericolo nucleare come mai dal culmine della guerra fredda”.
Le tensioni crescenti tra molti stati dotati di armi nucleari rendono concreto questo pericolo.
I direttori facevano appello ai professionisti della salute affinché mettessero in guardia il pubblico ed i responsabili politici riguardo questa minaccia critica per la salute pubblica ed i sistemi essenziali di supporto alla vita del pianeta, stimolando azioni per prevenirla.
Allo stallo dei trattati di non proliferazione delle armi nucleari si accompagnano modernizzazione degli arsenali che potrebbero aumentare i falsi allarmi con ridotti tempi per decisioni di risposta e rischio di rapide escalation.
Ogni uso, anche limitato, di armi nucleari sarebbe catastrofico per l’umanità. Decine di milioni di morti immediati, conseguenze climatiche disastrose (l’”inverno” nucleare e la carestia che ridurrebbe alla fame due miliardi di persone). Una guerra nucleare tra Stati Uniti e Russia metterebbe a repentaglio la sopravvivenza stessa dell’umanità.
Non vi sono risposte mediche di cura ad una catastrofe che annienterebbe ogni capacità di risposta sanitaria efficace.
L’unica risposta possibile è la prevenzione. L’abolizione delle armi nucleari è quindi una priorità urgente per la salute pubblica.
La comunità medica negli anni ’80 con l’intervento dell’associazione International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW) evidenziò ai politici ed al pubblico i pericoli della guerra nucleare. I leader erano due cardiologi, Bernard Lown, statunitense, ed Evgenij Chazov, russo. Animatore in Italia di questa campagna fu il compianto Alberto Malliani. L’IPPNW meritò per questo il Nobel per la Pace 1985.
Assieme alla Croce Rossa, all’International Council of Nurses ed altre associazioni sanitarie, l’IPPNW promosse iniziative e negoziati che portarono al trattato del 2017 sulla proibizione delle armi nucleari. I promotori della campagna ebbero riconosciuto il premio Nobel per la Pace del 2017.
Il pericolo è grande e crescente.
Come medici italiani, in prima fila nel soccorso alle popolazioni piegate da guerre, carestie, epidemie, ci uniamo ai moniti ed agli sforzi dell’IPPNW, delle comunità mediche, di autorità morali come Papa Francesco, per ridurre il rischio di guerra nucleare ed eliminare gli arsenali nucleari, prima che essi eliminino noi.
Gianpaolo Balestrieri
Ottavio Di Stefano
Il testo è stato presentato lo scorso 12 luglio al Consiglio Nazionale dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, è stato approvato all’unanimità e verrà diffuso anche dalla Federazione.