Papa Bergoglio è mancato e mai come in quest’ora si avverte il senso di vuoto e di smarrimento.
Chi, se non lui, adesso sarà baluardo di fronte ai problemi tremendi e tragici del mondo?
Chi chiamerà le nostre coscienze ai doveri di umanità e carità verso il prossimo cui siamo così facilmente inadempienti?
Il suo costante, infaticabile richiamo a volgere lo sguardo, a porgere la mano verso i poveri che ci passano accanto, per lo più nell’indifferenza.
Quei poveri che soprattutto noi medici incontriamo nel nostro lavoro quotidiano, i cui segnali spesso ci sfuggono perché ignorando le condizioni economiche, non raccogliamo gli altri indicatori che ci parlano di quelle esistenze. Quando portiamo la relazione sul piano razionale evitando di aprire quella emozionale, che ci direbbe molto di più di chi abbiamo di fronte, su quella vita ferita.
La raccomandazione di Bergoglio di aprire il cuore, di accogliere. Di comprendere che nella reciprocità della relazione umana il bene è dono che si scambia, è dare e ricevere.
Se questi insegnamenti del grande Papa resteranno in noi il suo spirito vivrà.
Germano Bettoncelli, Presidente Ordine dei Medici di Brescia