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VIRUS ZIKA, GIOCHI OLIMPICI E REGOLE DI PREVENZIONE. NOTA DI APPROFONDIMENTO PER I MEDICI
mar 02 ago, 2016

Documento  realizzato a cura del Professor Francesco Castelli, Direttore della Clinica di Malattie Infettive e Tropicali dell’Università degli Studi di Brescia e degli Spedali Civili, Consigliere dell’Ordine bresciano e Presidente della Società Italiana di Medicina Tropicale e Salute Globale.

 

Brescia, agosto 2016 – Il virus Zika è oggi al centro dell’attenzione mediatica, a seguito della sua imponente diffusione nel continente latino-americano, in Brasile in particolare (con una stima di 0,5 – 1,5 milioni di casi). Fonte di apprensione per i possibili rischi di contagio è l’imminente svolgimento dei Giochi Olimpici (5-21 agosto 2016) e Para-Olimpici (7-18 settembre 2016) in programma a Rio de Janeiro e – limitatamente al torneo olimpico di calcio – in alcune altre città brasiliane


L’Ordine dei Medici di Brescia propone un approfondimento sul virus Zika a beneficio dei propri iscritti, per orientare i professionisti sia sul versante della prevenzione che dell’individuazione di eventuali casi sospetti. Il documento è realizzato a cura del Professor Francesco Castelli, Direttore della Clinica di Malattie Infettive e Tropicali dell’Università degli Studi di Brescia e degli Spedali Civili, Consigliere dell’Ordine bresciano e Presidente della Società Italiana di Medicina Tropicale e Salute Globale.

Il virus Zika: un inquadramento generale
Considerata fino a pochi anni fa estremamente rara e limitata ad alcune aree africane, la infezione da virus Zika è asintomatica nell’80% dei casi. Essa è di recente giunta alla ribalta internazionale a seguito della sua esplosiva diffusione in America Latina (Brasile in particolare) e della sua ormai dimostrata teratogenicità se contratta nei primi mesi di gravidanza (microcefalia) ed anche della sua tendenza a causare la sindrome post-infettiva di Guillain-Barré.
Il virus Zika è trasmesso dalla puntura della zanzara Aedes aegypti (potenzialmente anche da Aedes albopictus – conosciuta comunemente come “zanzara tigre” - sebbene con una efficienza molto minore) e mediante rapporti sessuali anche per alcune settimane dopo la conclusione del periodo sintomatico.
Non esistendo attualmente un vaccino contro il virus Zika, è fondamentale prestare attenzione ai comportamenti di prevenzione individuale, proteggendosi in particolare dalle punture di zanzara che veicolano il contagio.

Zika, i Giochi Olimpici e i possibili contagi
Attualmente i maggiori timori riguardano il rischio di contrarre l’infezione per i visitatori internazionali e gli atleti che parteciperanno alle Olimpiadi.
In realtà il rischio oggi in Brasile è molto basso, come confermano i dati delle evidenze scientifiche disponibili (fra cui il recente studio del network EuroTravNet, che vede coinvolta anche Brescia), che sottolineano come i mesi di agosto e settembre corrispondano al periodo più freddo dell’anno in Brasile, quando l’attività di trasmissione ad opera delle zanzare è molto ridotta. Le stime disponibili indicano un rischio di contrarre l’infezione Zika che varia da 9/1.000.000 a 3/100.000 nel mese di agosto. In vista delle Olimpiadi, inoltre, si è proceduto a una disinfezione capillare a Rio de Janeiro, con particolare attenzione alle aree più a rischio come le estreme periferie.

Da ridimensionare anche le apprensioni per una possibile diffusione mondiale dell’infezione a causa della concentrazione di persone provenienti da tutto il pianeta. I visitatori attesi per i Giochi (stimati in circa 400.000 persone) rappresentano solo circa 1% di tutti i viaggiatori nelle aree geografiche endemiche per il virus Zika.

Le precauzioni da suggerire ai pazienti
Non ci sono controindicazioni a viaggi in Brasile o nell’area latino-americana nel periodo agosto-settembre, periodo in cui, secondo le evidenze scientifiche disponibili, il rischio di contagio appare minimo.
L’unica eccezione riguarda le donne gravide o con progetti di gravidanza, alle quali è sconsigliato un viaggio verso le aree a rischio.

Non esistendo un trattamento profilattico specifico per il virus Zika, a tutti gli assistiti che pianificano un viaggio in Brasile o in altre aree a rischio è opportuno suggerire l’adozione di misure precauzionali (oltre a quelle necessarie per prevenire le altre infezioni di natura malarica (area amazzonica), sessuale, gastrointestinale e dermatologica), che sono:
-    Prevenire le punture di zanzara (che pungono prevalentemente di giorno, con preferenza per alba e tardo pomeriggio) mediante l’uso di insetticidi, vestiti coprenti e condizionatori;
-    astenersi dai rapporti sessuali durante il viaggio in zone dove è presente l’epidemia e al ritorno in Italia - o utilizzare con continuità metodi di barriera come il preservativo - per almeno 3 mesi (che diventano 6 per i viaggiatori maschi che hanno lamentato sintomi riconducibili a Zika);
-    astenersi dalle donazioni di sangue nelle 4 settimane dopo il rientro dal Brasile o comunque dalle aree segnalate infette (esiste anche un rischio potenziale di trasmissione del virus Zika attraverso le trasfusioni di sangue);
-    sottoporsi a vaccinazione anti-influenzale per i soggetti a rischio.

Donne in gravidanza
Se contratta in gravidanza, l’infezione da virus Zika può comportare l’insorgenza di importanti complicanze e di malformazioni congenite del sistema nervoso centrale, fra cui microcefalia del nascituro.
Per queste ragioni, a titolo precauzionale, si ritiene opportuno che le donne gravide o che cercano una gravidanza evitino viaggi verso le aree infette, come raccomandato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.
Le principali aree del mondo in cui il virus Zika è presente sono il Centro e Sud America. Il virus è stato segnalato anche in Paesi dell’Asia, dell’Africa e del Pacifico (l’elenco completo delle zone a rischio su http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/zika_virus_infection/zika-outbreak/Pages/epidemiological-situation.aspx).

I sintomi dell’infezione
Il periodo di incubazione del virus varia indicativamente dai 3 ai 14 giorni.
La maggior parte delle infezioni rimane asintomatica: si calcola che se un viaggiatore venisse contagiato dal virus avrebbe 4 probabilità su 5 di non accorgersene.
I sintomi della patologia sono generalmente lievi, e possono comportare febbre di breve durata e senza complicazioni gravi, esantema maculo papuloso, dolori articolari, affaticamento, congiuntivite non purulenta/iperemia congiuntivale, mialgia e cefalea.
La diagnosi dell’infezione si basa principalmente sull’identificazione dell’RNA virale da campioni clinici nei pazienti in fase acuta.

I casi di contagio secondario
In Italia sono presenti vettori (come la “zanzara tigre”, Aedes albopictus) che, sebbene con bassa efficienza di trasmissione, sono potenzialmente in grado di trasmettere il virus Zika, causando casi secondari di infezione. Esempio tipico è quello del viaggiatore che in America Latina viene contagiato dal virus Zika senza accorgersene, e che al ritorno in Italia viene punto da una zanzara tigre, in grado di trasmettere il virus ad altre persone che non si sono mosse dall’Italia (i cosiddetti casi secondari).
E’ fondamentale, pertanto, in caso di sintomi potenzialmente compatibili con il virus Zika, non escludere a priori la possibilità di un contagio.
L’attenzione ai casi secondari di contagio è opportuna soprattutto nel periodo di attività della zanzara tigre, che va da maggio a ottobre.
La sorveglianza epidemiologica deve interessare anche i Paesi di origine dei viaggiatori – come l’Italia – per assicurare l’immediata diagnosi dei casi sospetti e la predisposizione dei conseguenti interventi di sanità pubblica.

L’informazione e sensibilizzazione della popolazione ad opera dei medici rappresenta un punto di riferimento importante nel contrasto al virus Zika, perché in grado di innalzare la consapevolezza individuale e orientare circa le misure di prevenzione e i comportamenti quotidiani utili a limitare la diffusione dell’infezione.
In particolare, anche nei Paesi non a rischio come l’Italia, è buona regola adottare misure per ridurre la diffusione della zanzara tigre (Aedes albopictus), eliminando nelle abitazioni e nei giardini i contenitori che possono trattenere acqua stagnante, habitat prediletto dalle zanzare per la loro riproduzione, e trattando i tombini privati con prodotti larvicidi nel periodo tra aprile e ottobre.


Materiale informativo relativo al virus Zika, prodotto dal Ministero della Salute, è disponibile ai seguenti link:
•    Opuscolo dedicato al personale sanitario “Zika: informazioni per il personale sanitario”: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_308_allegato.pdf  
•    Pieghevole dedicato alle donne in gravidanza, prodotto e realizzato nell’ambito di un progetto CCM “Aspetti un bambino? Zika, proteggiti dalle punture di zanzara”: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_304_allegato.pdf
•    Poster informativo “Zika virus: cosa sappiamo”: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_305_allegato.pdf
Tutti i materiali possono essere liberamente scaricati e riprodotti


Riferimenti bibliografici
•    Castro M.C. Zika virus and the 2016 Olympic Games. Evidence-based projections derived from dengue do not support cancellation. Travel Medicine and Infectious Diseases, 2016, http://dx.doi.org/10.1016/j.tmid.2016.06.007
•    Gautret P., Mockennhaupt F., Grobush M. et al. Arboviral and other illnesses in travellers returning from Brazil, june 2013 to may 2016: implications for the 2016 Olympic and Paralympic Games. Eurosurveillance, 2016, http//dx.doi.org/10.2807/1560.7917.ES.2016.21.27.30278
•    Massad E., Bezerre Coutinho F.A., Wilder-Smith A. Is Zika a substantial risk for visitors to the Rio de Janeiro Olympic Games? The Lancet, 2016; 238: 25
•    World Health Organization. Brazil. Health advice for travellers to the 2016 summer Olympyc and Paralympic Games. http://www.who.int/ith/updates/20160621/en/
•    Zumla A., McCloskey B., Bin Saeed A.A. et al. What is the experience from previous mass gathering events= Lessons for Zika virus and the Olympics 2016. International Journal of Infectious Diseases, 2016, http://dx.doi.org/10.1016/j.ijid.2016.06.010