Di seguito si pubblica quanto pervenuto dal Dott. Giuseppe Di Mauro, Presidente SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale)
Presentazione a cura di Giovanni Simeone
I test RT-PCR per SARS-COV2 hanno una sensibilità che varia dal 30 al 95%.
I falsi negativi possono essere dovuti a errori di laboratorio o a quantità insufficiente di materiale virale raccolto dal paziente, o a campioni conservati o manipolati in modo improprio.
I test possono inoltre risultare falsi negativi se il paziente viene testato troppo presto nel corso dell'infezione e se la quantità di virus da rilevare è insufficiente, quindi anche una modalità di campionamento improprio può risultare in un falso negativo.
Un altro potenziale problema si può avere a causa di reagenti difettosi, come nel caso di alcuni kit distribuiti dai Centers for Disease Control (CDC).
Tutti questi problemi di carattere generale vanno tenuti presenti.
In questo studio cross-sectional, condotto in Cina su 213 pazienti già ricoverati per COVID, la percentuale di falsi negativi della RT-PCR per SARS-COV2 (diversa nei vari studi) non si evince da studi di accuratezza diagnostica rispetto ad un altro reference-test (che non esiste), ma dal confronto con diagnosi di polmonite, accertata tramite TC.
Gli autori hanno ricercato il SARS-COV2, tramite PCR, su BAL (lavaggio bronco-alveolare), su espettorato, tampone orofaringeo, tampone nasale in maniera seriata al tempo 0-7 giorni dal ricovero, dopo 8-14 giorni e dopo 15 giorni.
In questo lavoro, a parte la ricerca tramite PCR sul BAL raccolto durante il periodo 8-14 con positività = 100% (12/12), il campionamento sull’ espettorato ha mostrato di avere il più alto tasso di positivi in tutti i periodi temporali nel quale era stata suddivisa l'indagine, seguito dai tamponi oro-nasali. Il tasso di positivi del tampone oro-faringeo variava nei casi gravi e lievi di malattia.
Per i casi gravi, le percentuali positive erano simili nei campioni raccolti 0-7 e 8-14 gg mentre erano meno elevate nei campioni raccolti ≥ 15 gg.
Per i casi lievi, la percentuale di positivi era più elevata nei campioni eseguiti tra 0-7gg tuttavia, diventava più bassa qualora la raccolta fosse avvenuta dal 8-14 e ≥15 gg.
I risultati di questo studio ci dicono che probabilmente la ricerca tramite PCR nell'espettorato potrebbe dar luogo ad una maggiore accuratezza diagnostica dell'esame seguita, seppur in misura ridotta, da PCR su tamponi naso-faringei .
Tuttavia, uno studio recente ha rilevato che solo una piccola parte (28%) dei casi di polmonite da Covid 19 ha mostrato la produzione di espettorato.
Pertanto i tamponi naso-faringei potrebbero essere la metodica migliore per il rilevamento dei virus; mentre i tamponi orofaringei non dovrebbero essere raccomandati come modalità per il campionamento soprattutto se raccolti tra 8-14 e ≥ 15gg dal presunto contagio, nei casi con sintomatologia lieve, potendo dar luogo ad una gran numero di risultati falsi negativi.
I risultati di questo lavoro sono stati confermati anche da Wang et al. in uno studio su 205 pazienti con Covid19 ( diagnosi clinica, radiologica ed isolamento virale) di età compresa tra 4 e 67 anni.
I campioni prelevati dal BAL (lavaggio bronco-alveolare) e testati tramite PCR hanno mostrato la più alta percentuale di positività (14 su 15; 93%), seguiti dalla stessa ricerca effettuata sull’ espettorato (72 su 104; 72%), tamponi nasali (5 su 8; 63%), biopsia con brushing (6 su 13; 46%), tamponi faringei (126 su 398; 32%), feci (44 su 153; 29%), e sangue (3 su 307; 1%). Nessuno dei 72 campioni di urine testate ha dato esito positivo per la ricerca del virus SARS CoV-2
Conclusioni
La maggior parte dei test positivi si riscontra ovviamente nei campioni effettuati, con diverse modalità, nel distretto respiratorio e tra questi, si evidenzia un " positive rate" maggiore, se il tampone viene effettuato nel naso-faringe piuttosto che nell’oro-faringe. E' importante sottolineare che il virus è stato rilevato anche nelle feci, il che implica che il virus SARS-CoV-2 potrebbe essere trasmesso anche per questa via . Una piccola percentuale di campioni di sangue ha dato risultati positivi alla PCR, suggerendo che l'infezione a volte può essere sistemica. Pertanto la trasmissione del virus, sia per via respiratoria che extra respiratoria, può aiutarci a comprendere meglio la rapida diffusione della malattia.
Bibliografia
1. Yang Y, Yang M, Shen C, et al. Evaluating the accuracy of different respiratory specimens in the laboratory diagnosis and monitoring the viral shedding of 2019-nCoV infections. medRxiv preprint doi: https://doi.org/10.1101/2020.02.11.20021493
2. Wang W, Xu Y, Gao R, et al. Detection of SARS-CoV-2 in Different Types Clinical Specimens. https://jamanetwork.com. March 11, 2020. doi:10.1001/jama.2020.3786