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SIPPS. SARS-CoV-2 IN ETA' NEONATALE. QUALI EVIDENZE
lun 13 lug, 2020

Di seguito si pubblica quanto pervenuto dal Dott. Giuseppe Di Mauro, Presidente SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale)


Presentazione a cura del dott. Giuseppe De Bernardo


La polmonite COVID-19 è stata segnalata per la prima volta a Wuhan, Cina, nel dicembre 2019.    La malattia si è diffusa rapidamente diventando una emergenza mondiale. Durante le pandemie precedenti, sono stati segnalati casi di neonati con infezione respiratoria, aborti spontanei, parto prematuro, basso peso alla nascita. Sebbene evidenze della trasmissione verticale da SARS-CoV-2  sono state descritte, molti dubbi rimangono.  I dati disponibili su COVID-19 che riguardano la malattia nei bambini positivi suggeriscono che questi pazienti hanno un decorso benigno. C’è la preoccupazione circa la possibilità di avere un’ incidenza maggiore di nati prematuri e con un basso peso alla nascita. Anche neonati infetti con età gestazionale estremamente pretermine potrebbero non essere necessariamente suscettibile a malattia grave. Lo scopo dello studio era la valutazione clinica, il decorso, la prognosi e le vie di trasmissione del SARSCoV-2 in neonati risultati positivi. Abbiamo utilizzato Database Pubmed (National Library of Medicine, Washington, DC) per cercare manoscritti che riportassero neonati positivi a COVID-19 da dicembre 2019 al 27 aprile 2020 senza limiti di lingua. Il test dell'acido nucleico positivo per SARS-CoV-2 è stato considerato lo strumento diagnostico standard di riferimento per confermare la diagnosi con un valore predittivo positivo del 100%. La ricerca ha mostrato 421 articoli, di cui 345 esclusi perché duplicati, solo 76 articoli sono stati valutati per l'analisi, solo 18  sono stati considerati idonei per la revisione. Sono stati segnalati venticinque neonati positivi alla SARS-CoV-2 di cui 11 cinesi (44%), 3 italiani (12%), 2 iraniani (8%) e il resto erano spagnoli belgi o coreani (4%). Clinicamente, i neonati hanno manifestavano febbre all’ nsorgenza (28%), vomito (16%), tosse o dispnea (12%), diarrea, letargia o respirazione difficoltoso (8%) con cianosi, intolleranza alimentare, chiazze, starnuti, naso chiuso, episodi parossistici (4%).  Solo 4/25 neonati erano asintomatici. Il ricovero in terapia intensiva neonatale è stato necessario per il 32% dei neonati. La diagnosi è stata fatta principalmente attraverso il tampone nasofaringeo. In alcuni casi, la diagnosi è stata ottenuta con campioni raccolti da orofaringe, feci, plasma, urina o saliva. Il trattamento dovrebbe essere prevalentemente sintomatico o di supporto. Dopo la dimissione semplici misure igieniche devono essere prese durante le cure domiciliari. I nostri dati suggeriscono che segni e sintomi del nuovo coronavirus nei neonati potrebbero essere meno gravi rispetto agli adulti.  La trasmissione verticale teoricamente potrebbe verificarsi durante la vita intrauterina attraverso la placenta o durante il parto per ingestione o aspirazione delle secrezioni cervicovaginali e nel postpartum nel periodo di allattamento al seno. La trasmissione verticale rimane non provata e la trasmissione orizzontale è probabilmente la fonte di infezione per neonati.