I 10 punti dell’Ordine dei Medici di Brescia sulla gestione della pandemia
Ma se a marzo il cataclisma aveva suscitato nei nostri concittadini un sentimento diffuso di solidarietà e compattezza, il clima oggi è diverso. Incertezza, timore, rabbia, i sentimenti di oggi. Manifestiamo perplessità e preoccupazioni sulla gestione dell’epidemia. I medici, ancora una volta, sono pronti all’impegno e al personale sacrificio, non eroi ma professionisti cui non mancano passione e dovere deontologico.
1. Nella gestione dell’emergenza COVID-19 manca una visione complessiva. Si sconta una frammentazione diffusa e la mancanza, ancora, di un coordinamento, di una regia, di una visione condivisa tra i vari attori istituzionali (ATS, ASST). E’ necessario un Piano Straordinario con un organo di coordinamento vero e con vera capacità decisionale. 2. Tutte le informazioni di carattere tecnico-organizzativo ai medici, operatori ed enti devono trovare modalità comunicative chiare, capillari e tempestive. 3. Definizione, come in parte già in atto, delle strutture di sorveglianza (alberghiera) e di degenza (strutture ospedaliere per subacuti), sia per i pazienti COVID dimessi dagli ospedali che non possono rientrare a domicilio per motivazioni cliniche o sociali, sia per i pazienti che non possono attuare un adeguato isolamento a livello domiciliare. Considerando che, purtroppo, non è prevedibile lo spegnersi della pandemia a breve, fin d’ora è necessario pensare a soluzioni a medio termine, ripristinando strutture in disuso. 4. Riduzione drastica e semplificazione delle incombenze burocratiche. Manutenzione dei sistemi informatici, specie nella Medicina Generale dove sono ricorrenti gravi disfunzioni. Estensione dell’utilizzo della telemedicina. 5. Realizzazione e diffusione di linee guida e procedure operative, sia a livello territoriale che ospedaliero, istituendo una apposita task force. Condivisione dei dati clinici (istituzione di una banca dati) di esiti di salute e di follow up. 6. Campagna di vaccinazione antinfluenzale coordinata fra ATS e ASST sfruttando le strutture messe a disposizione dai Comuni e da altri enti e ricercando, sempre nella straordinarietà della situazione, infermieri e operatori di supporto anche con assunzioni straordinarie di personale in quiescenza. Garanzia di approvvigionamento costante dei vaccini (come noto, in grave ritardo in Regione Lombardia, con forniture frazionate e quantitativi limitati per i medici di medicina generale). 7. Impiego straordinario dei giovani medici, sia a livello territoriale che ospedaliero, con programmi definiti di addestramento e con guida tutoriale. 8. In alcune realtà della nostra Regione, con alti livelli di contagio, diventa difficile, se non impossibile, l’identificazione dei nuovi casi ed il tracciamento dei contatti. Nella nostra Provincia non siamo ancora a questo livello critico, ed allora è indispensabile provvedere anche qui ad assunzioni straordinarie di personale (pensionati, studenti etc.) che, dopo adeguato training, possano collaborare nelle operazioni di tracciamento. 9. I test rapidi antigenici, a differenza dei tamponi naso faringei (che rimangono indispensabili per la diagnosi di malattia, e ricercano il virus - o meglio le sue tracce - con tecnica di laboratorio e tempi conseguenti), sfruttano un altro meccanismo (ricerca dell’antigene virale). Sono di rapida attuazione (minuti) e quindi facilmente ripetibili. La loro affidabilità è inferiore al tampone, ma sono di sicura utilità nell’ambito di campagne di screening su ampie popolazioni selezionate (scuole, operatori della salute, pubblici servizi etc.). 10. Raccomandazione finale. Mascherine, distanziamento fisico, igiene delle mani rimangono per tutti le nostre armi migliori e più efficaci, a cui si devono affiancare, visto l’andamento della pandemia, restrizioni volontarie indipendentemente dai provvedimenti istituzionali (riduzione degli spostamenti e, purtroppo, delle relazioni sociali anche livello famigliare). Proposte sicuramente non esaustive e suscettibili di critiche e suggerimenti, ma da discutere subito perché… non abbiamo più tempo.
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